Descrizione
Quest’opera, si potrebbe dire che stia alla base di tutto il lavoro di Hillman, da Emotion (1960) a Betrayal e alla favola di Psiche/Eros come mito dell’analisi,fino al “fare anima” e ,di recente,all’attenzione per l’immaginazione estetica e l’anima del mondo (anima mundi).Anche certi capitoli sul sale,l’argento e il colore azzurro in alchimia sono un’elaborazione sulla fenomenologia di Anima. Se dunque Anima è la metafora radicale dell’autore,sembra psicologicamente necessario scavare in questa componente che domina il suo pensiero,colora il suo stile e ha così benevolmente offerto alla sua attenzione tanti temi.Tra le righe di quest’opera,si può facilmente intuire il desiderio dell’autore,di fornire le basi per la visione dell’anima in psicologia, affinchè quest’ultima non si abbandoni alle prospettive archetipiche del Bambino e del mito dello sviluppo o della Madre e del causalismo materiale. La visione dell’anima offerta da questo saggio di Hillman, non è semplicemente una prospettiva da aggiungersi alle molte altre.Il richiamo dell’anima è convincente;è una seduzione che porta alla fede psicologica,una fede nelle immagini e nel pensiero del cuore,che porta a un’animazione del mondo.Anima crea attaccamenti e legami.Ci fa innamorare.Non possiamo più rimanere osservatori distaccati che scrutano attraverso la lente.Anzi,probabilmente essa non ha nulla a che fare con le metafore ottiche:la sua azione sulla coscienza è invece un continuo lavoro di tessitura,di cottura a fuoco lento,di incantesimo,che la spinge ad appassionati attaccamenti,allontanandola dalla posizione privilegiata di una prospettiva.
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