Descrizione
“Le scienze umane non possono prescindere dall’idea di una freccia temporale orientata, sia a livello individuale sia a livello collettivo; il tempo è una dimensione fondamentale dell’esistenza. Come riconciliare questa convinzione con le leggi fondamentali della fisica classica e quantistica, secondo cui il passato e il futuro sono intercambiabili?” Da domande come questa prende avvio la speculazione di Prigogine e Stengers, per una nuova definizione di quei fenomeni di irreversibilità e indeterminazione, davanti a cui la scienza classica subisce una battuta d’arresto.
Il mondo della fisica classica è costituito da fenomeni reversibili, in cui la temporalità è un’illusione; Ilya Prigogine e Isabelle Stengers sostengono invece in questo volume che le leggi hanno una direzione nel tempo: le caratteristiche di tutte le parti del sistema del mondo sono immutabili e le parti non fanno che svolgere in eterno le conseguenze di uno stato iniziale, imperfettamente conosciuto ma perfettamente conoscibile. La scienza ritiene oggi che, lungi dall’essere un’illusione, l’irreversibilità giochi un ruolo essenziale nella natura e sia all’origine di molti processi di organizzazione spontanea, probabilmente alla base dell’auto-organizzazione biologica. La reversibilità e il determinismo si applicano soltanto a semplici, limitati casi, mentre l’irreversibilità e I’indeterminazione sono la regola.Il mondo è nel suo complesso ben lontano dall’equilibrio: quando ci spostiamo dall’equilibrio a condizioni lontane da esso ci spostiamo dal ripetitivo e dall’universale verso lo specifico e l’unico. Per usare un linguaggio antropomorfo, in condizioni di lontananza dall’equilibrio la materia comincia ad essere capace di percepire differenze nel mondo esterno, può reagire con grandi effetti a piccole cause, può trovarsi davanti a biforcazioni. Una piccola fluttuazione può dare inizio ad una nuova evoluzione che cambierà drasticamente l’intero comportamento del sistema macroscopico.
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